martedì 26 novembre 2019

Così concludiamo la premessa

Concludiamo la premessa con le parole della Senatrice Segre, con cui lei di solito dà inizio agli incontri con i giovani, affinchè siano da monito a chi troppo facilmente dimentica o a chi, con troppa leggerezza, affronta questo argomento.

“Ritengo un mio grande dovere dare voce, dare luce a quei sei milioni di esseri umani che sono stati sterminati, non perché avessero fatto qualcosa ma per la colpa di esser nati.
E ho cominciato con molta umiltà, perché io non mi sono mai occupata di politica, anche se adesso sono una Senatrice, non sono stata mai un’insegnante, non ho mai avuto occasione di parlare in pubblico e non sapevo se mi fosse uscita la voce per raccontare l’indicibile, come scrive giustamente Primo Levi.
In realtà nessuno di noi sopravvissuti ha nel proprio vocabolario, anche se ricchissimo... compresi i filosofi, gli intellettuali che hanno potuto portare la testimonianza, neppure loro hanno potuto trovare le parole per dirlo, perché è indicibile.
Ma quasi tutti sceglievamo la vita.
Anche in quelle condizioni. In quelle condizioni di fame, di diventare scheletri, di non avere più le mestruazioni, di aver perso tutte le famiglie, di vedere il crematorio, di vedere la ciminiera, di sapere tutto l’orrore che abbiamo capito essere quel posto... tutti sceglievamo la vita.
Liliana Segre”



La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente raccolte dalle sue testimonianze. 
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